Stampa

Catechesi permanente

Scritto da Webmaster.

La fede è per natura sua un fatto dinamico, che chiede la permanenza della crescita, di farsi cioè continuamente cammino verso la realizzazione di se stessi in Cristo, verso la responsabilità nella Chiesa e verso il mondo. Quindi non può essere ritenuta un fatto acquisito una volta per tutte, ma deve essere vissuta in tutta la sua dinamicità e la progressività.

Una catechesi che ha per interlocutori solo i ragazzi, si riduce il più delle volte alla trasmissione quasi scolastica di una serie di contenuti. Ma questo tipo di catechesi dottrinale dimostra che la comunità cristiana ha ridotto la Parola ad un complesso di verità astratte, ad una specie di ideologia.  
La comunità che si accontenta di insegnare il catechismo ai ragazzi ha ridotto la catechesi alla comunicazione di un sistema di idee.
Ma il contenuto del messaggio cristiano non è un sistema di verità astratte, bensì una Persona: Gesù Cristo. Se la parrocchia mediante la catechesi vuole far incontrare le persone con la Persona di Gesù Cristo, si preoccupa di farlo incontrare in tutte le stagioni della vita, perché tutti possano rigenerare la loro esistenza nel confronto con il Signore Gesù.
Oggi si parla degli adulti come “fondamentali” per la catechesi permanente: essi sono allo stesso tempo destinatari e promotori dell’attività catechetica.

La catechesi degli adulti è il nuovo paradigma e il referente obbligato di tutta la catechesi. Le linee orientatrici e lo spirito dell'attuale Direttorio Catechistico conducono alla seguente conclusione: la catechesi degli adulti deve orientare la catechesi delle altre tappe della vita, e il catecumenato degli adulti deve ispirare tutte le forme di catechesi.
Eppure oggi gli adulti vivono in un contesto culturale in cui le trasformazioni sono velocissime e rendono rapidamente superate le informazioni, la cultura, la mentalità, i comportamenti. L’adulto di oggi si trova disorientato e ha difficoltà a comprendere l’identità della sua fede, che deve esprimersi nel confronto con nuovi problemi e nuove esigenze. In una parola, o approfondisce continuamente la sua fede o essa viene messa in crisi dal fenomeno dell’obsolescenza religiosa (invecchiamento precoce delle conoscenze) e diventa insignificante.
La fede dell’adulto non può consistere solo in una risposta ai problemi di coscienza o al bisogno di dare significato alla propria esistenza. La fede per l’adulto deve diventare impegno, responsabilità, missione da svolgere nella famiglia, nella professione, nella comunità politica e sociale. Un cristiano dalla fede matura deve essere in grado di fare sintesi vitale tra vangelo e cultura, tra speranza cristiana e attese umane.
Il nostro tempo ha bisogno di comunità cristiane adulte ed evangelizzanti. Ci sono troppe comunità statiche, passive, rassegnate di fronte al cambiamento, ripiegate su se stesse.
Solo la presenza di cristiani adulti nella fede, sostenuti da un’educazione cristiana permanente, fa diventare missionarie le nostre comunità , in ascolto del bisogno di speranza dell’uomo.
Una chiesa senza adulti nella fede si condanna al clericalismo, perché gli unici responsabili della pastorale diventano i sacerdoti; si priva di ministeri, impoverendo così la sua vita e la possibilità di attuare la sua missione; si priva di possibilità missionarie, perché manca di quelle persone che testimoniano la fede nella famiglia, nel mondo del lavoro, della cultura.