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Pellegrinaggio in Terra Santa

Scritto da Silvano Guerrini il .

22-29 Luglio 2014

Gruppo a Betlemme

Il coraggio. 22 luglio. Il coraggio di partire o meglio la volontà di dare forse un piccolo segno di speranza. Da circa 15 giorni, infatti, attorno alla striscia di Gaza si sta combattendo con missili, bombardamenti, morti, distruzioni: uno scenario di guerra che si ripete purtroppo da decenni per incapacità storiche di capire. Così il gruppo iniziale che aveva seguito una consueta preparazione nei mesi precedenti si è ridotto notevolmente, ma noi, 19 persone provenienti da Vinci e da varie altre località, crediamo che non esistano problemi di sicurezza. Partiti da Firenze alle 7, a Roma restiamo bloccati in aereo un’ora per una valigia da togliere, non essendosi presentato il proprietario all’imbarco.

Finalmente arriviamo a Tel Aviv alle 17. Incontriamo Lea, la nostra guida, italiana e di religione ebraica, che ci indirizza al pulman e quindi al nostro primo appuntamento: Nazareth. La sistemazione nell’albergo delle Suore di Nazareth ed a cena un simpatico “brodino”. Dopocena il primo appuntamento nel terrazzo panoramico sulla città ed una preghiera tutti insieme.

Niente è impossibile. 23 luglio. Siamo proprio di fronte alla Basilica dell’Annunciazione, ma soprattutto siamo di fronte al sì di Maria, alla novità del cristianesimo che grazie a Maria entra nella storia. Celebriamo la messa qui, di fronte alla casa di Maria. Poi il Monte Tabor, dove Gesù mostra per la prima volta la sua divinità, Sefforis (qui probabilmente ha lavorato Giuseppe), capitale romana, con il mosaico della Gioconda romana (un gran caldo!), e quindi a Nazareth la Chiesa di San Giuseppe, la Fontana della Vergine ed anche dei resti singolari sotto il convento delle suore. Da segnalare vari e frequenti scherzi nella vita di gruppo, la bontà delle spremute di melagrana o di arancia.

Mar di GalileaIl senso della vita. 24 luglio. Il lago di Tiberiade è il luogo della predicazione di Gesù, dove Gesù ha annunciato il Vangelo, la buona notizia rivolta agli uomini per cambiare il mondo: ecco il Monte delle Beatitudini, Tabgha con la moltiplicazione dei pani e di pesci, la Chiesa del Primato di Pietro, Cafarnao e la Casa di Pietro e poi Cana. Le emozioni più forti sono la celebrazione sopra la casa di Pietro, le acque del lago accarezzate nel corso di un giro con il battello.

 


Messa nel desertoVerso Gerusalemme. 25 luglio. Dalla Galilea ci spostiamo in direzione della Valle del Giordano, di Qumran, del Mar Morto. E poi nel deserto di Giuda seguendo la strada che parte da Gerico e poi al tramonto arriviamo a Gerusalemme. Con le prime luci della notte Gerusalemme è incantevole! La messa nel deserto, anche se è caldo, anche se c’è vento, è unica! Una volta sistemati in albergo, colpisce il clima certamente fuori luogo di giovani soldati in divisa o in pantaloni corti ma sempre con il mitra. Magari sono insieme a moglie e figli per festeggiare il sabato.

Il percorso di Gesù. 26 luglio. Dopo il venerdì dei musulmani oggi è il sabato degli ebrei, tutto chiuso, ma soprattutto un clima spoglio e senza gente dentro le mura di Gerusalemme, senza quell’anima caratterizzata da mercati, da vendite, da Palestinesi, da Ebrei e da tanta altra gente che camminano senza sosta. Ciò non impedisce di cogliere l’essenziale: gli ultimi giorni di Gesù, gli appuntamenti lasciati a noi uomini, l’eredità della sua morte e della sua resurrezione. Ecco il Cenacolo, il Getsemani, il Gallicantu, il Golgota ed il S.Sepolcro, l’Edicola dell’Ascensione, la Chiesa della Dormizione… La storia ha visto qui le persecuzioni dei Romani, il periodo bizantino, la dominazione araba, la presenza dei Crociati, il periodo turco. La guida è molto attenta nelle ricostruzioni. Don Renato ci permette di approfondire con efficacia il messaggio evangelico. Gli ultimi giorni di Gesù su questa terra sono percepiti da tutti. Vogliamo ricordare la messa nel luogo della Crocifissione.

Principe della pace. 27 luglio. Oggi, domenica, è finito il Ramadan, i musulmani festeggiano eleganti e pronti di primo mattino. Siamo al Memoriale dell’Olocausto di Yad Vashem. La visita è accurata ed incisiva. Dallo sterminio degli Ebrei passiamo, subito dopo, alla realtà difficile e sofferente dei Palestinesi: arriviamo a Betlemme, attraverso la contraddizione del muro di divisione alto 8 metri, proprio dove è nato Gesù. Incontriamo Emanuele, un giovane di Vinci che lavora alla Basilica. Ma ecco la Basilica della Natività, il Campo dei Pastori e poi l’Ospedale Pediatrico di Betlemme dove consegniamo un’offerta raccolta a Vinci, ma dove soprattutto suor Lucia ci presenta una chiara e completa immagine di questo territorio palestinese, dello stato israeliano, delle loro necessità delle loro sofferenze.

GerusalemmeDal dolore alla Resurrezione. 28 luglio. Prestissimo, alle 6, siamo alla Basilica del Santo Sepolcro. Ma è il momento, poi, di ripercorrere la Via Crucis: l’Ecce Homo, il Litostratos e tutta la Via Dolorosa. Visitiamo anche il quartiere Ebraico, il Cardo Massimo, il Muro del Pianto. Alle 20 con il buio ormai prossimo viviamo un’esperienza singolare: una preghiera, una riflessione all’Orto degli Olivi. Qui, alla vigilia della partenza (partiamo nella notte del 29 luglio), ognuno ha modo di confrontarsi con questo pellegrinaggio, con l’eredità lanciata da Gesù agli uomini, con quello che ci portiamo a casa. E’ il saluto di questi giorni vissuti con armonia e contentezza, sapendo che siamo chiamati alla Resurrezione, che siamo chiamati a vivere con gioia e con amore la scansione dei nostri giorni, presenti e futuri!

Silvano Guerrini