Stampa

Inaugurazione Altare e Ambone in legno di olivo

Scritto da Mons. Renato Bellini il .

Altare della chiesa di S. CroceVenerdì 21 Novembre 2014, alle ore 21.15, saranno inaugurati il nuovo Altare e il nuovo Ambone nella Chiesa di S. Croce.

Erano stati diversi i progetti di risistemazione del Presbiterio, dopo le novità liturgiche suggerite dal Concilio.

Occorreva tener conto dell' impossibilità e dell' inopportunità di togliere l'altare originale in marmo, non in linea con le norme liturgiche per la sua collocazione: celebrante con le spalle rivolte all' assemblea.

L'altarino posticcio e fragile, collocato provvisoriamente, non era in grado di rappresentare Cristo pietra angolare, Sacerdote e Sacrificio, Vittima e Celebrante.

Anche l'Ambone, l'altra grande presenza di Cristo Parola, appariva debole e inadeguato per il suo compito simbolico.

Fu commissionato uno studio all'architetto Alessandro Suppressa. Il risultato comportava un totale rinnovamento e cambiamento dell'area presbiterale. Il progetto non era privo di suggestione e genialità. Anche la Sovrintendenza pareva favorevole. Fu però bocciato dalla maggioranza del Consiglio Pastorale.

Ci fu poi l'arrivo a Vinci dello scultore Cecco Bonanotte, artista di fama internazionale, con la grandiosa opera del “Battesimo di Leonardo”, davvero fiore all'occhiello per la Chiesa di Vinci.

Su insistenza del Parroco, donò un disegno per l' altare, con la mensa in pietra sostenuta da statuine dei dodici apostoli dell'ultima cena.

La spesa eccessiva e la scarsa convinzione fecero accantonare anche questo progetto.

Infine la terza ricerca, orientata sul legno d' ulivo.

Fu quasi casuale il contatto con Giorgio Romani, giovane artigiano nella campagna di S. Casciano, in possesso di una grande tavola di un unico ulivo, proveniente dalla Calabria.

Come base, Romani trovò una radica di ulivo d' Abruzzo, di grandi dimensioni nella quale è riuscito a ricavare il gesto pasquale della Lavanda dei piedi.

Anche l'Ambone è stato ricavato da una radica di ulivo d'Abruzzo del peso di due quintali e mezzo.

Sulla base dell'Altare e dell'Ambone sono stati incise parole del Prologo di S. Giovanni.

Le due opere sono state illuminate da un sistema appositamente studiato per evidenziare: il dinamismo estetico, i rimandi simbolici, i riverberi misteriosi e infiniti dell'ulivo, pianta preziosa che attraversa tutta la Bibbia, accompagnando la storia sacra e i suoi protagonisti umani sino a Gesù, agonizzante nell' oliveta del Getsemani.

Anche il leggio, i candelieri, il calice, la patena sono in olivo, realizzati sempre da Giorgio Romani.

In futuro è previsto un Crocifisso, sempre in olivo.

Chi conosce la Terra Santa, ne rivive, in questo Presbiterio, la commozione e la stupefazione.

Dall' olivo scaturisce l'olio che fa “brillare il volto dell'uomo” (Sal. 104), e ne consacra la persona nei Sacramenti che introducono al cammino di fede.

Canta ancora il Salmo 133: ”Com'è bello che i fratelli vivano insieme, è come olio prezioso versato sul capo”.